Posted by Marco Milesi

GIORNATA MISSIONARIA NEL NOME DELLA MISERICORDIA

Domenica 23 ottobre, la Chiesa ha celebrato la Giornata Missionaria Mondiale, dedicata al tema della misericordia che caratterizza quest’anno giubilare. Papa Francesco, nel suo messaggio da titolo “Chiesa missionaria, testimone di misericordia”, ha voluto sottolineare l’universalità della proposta missionaria, affermando che «siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza, nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana». La Giornata fu istituita esattamente 90 anni fa, nel 1926, da Papa Pio XI che la stabilì per la penultima domenica di ottobre.

Come in tutte le parrocchie, anche nella nostra la Giornata Missionaria non è passata inosservata.

Di particolare interesse è stata la presenza in mezzo a noi dell’Associazione Vittorino Chizzolini Cooperazione Internazionale ONLUS, istituita il 2 settembre 2010 nel solco della storia di Vittorino Chizzolini (Brescia 1907-1984), che fu tra i primi maestri della pedagogia della cooperazione internazionale. Essa ha la sua sede legale a Bergamo e conta numerosi iscritti che svolgono iniziative in tutto il mondo.

Nelle varie celebrazioni eucaristiche alcuni membri dell’Associazione hanno dato la loro testimonianza missionaria e presentato il lavoro svolto in Italia, con la promozione di attività di educazione ai Diritti dell’Uomo, alla demo-crazia, alla solidarietà, alla cittadinanza mondiale, all’intercultura e al Bene Comune. Anche all’estero l’Associazione sostiene progetti di Cooperazione allo Sviluppo nei Paesi dell’Africa Sub-Sahariana, dell’Asia e dell’America Latina e Centrale, che si concretizzano in forme di co-gestione e di partenariato con strutture formative locali. Anche l’interessante mostra, che per circa due settimane è stata esposta in chiesa, ci ha aiutato a conoscere le finalità dell’Associazione e a risvegliare nei nostri cuori l’attenzione verso gli ultimi.

Per questa Giornata Missionaria era stata annunciata sul foglietto parrocchiale una Messa bilingue alle ore 10.30 ed io, molto incuriosita ed affascinata, ho voluto parteciparvi.

Don Gian Luca è salito all’altare indossando una casula variopinta, simbolo dei diversi popoli che fanno parte della Chiesa nel mondo. Dopo il canto del nostro coretto, ha iniziato la celebrazione con un caldo invito ad allargare il cuore agli ampi orizzonti della Chiesa: “Celebriamo oggi, insieme a tutta la Chiesa, la Giornata Missionaria Mondiale. Siamo invitati ad accorgerci che la Chiesa è molto più grande della nostra parrocchia e che ci sono molte persone nel mondo che, unite nella stessa fede, come noi oggi si ritrovano a pregare il Signore». Quindi ha presentato Daniel e John, membri dell’associazione Vittorino Chizzolini, che ci avrebbero parlato delle iniziative in atto e avrebbero letto alcuni testi in spagnolo.

All’omelia don Gianluca, prendendo spunto in particolare dal brano evangelico del fariseo e del pubblicano, ha aperto un bel dialogo con i bambini utilizzando la metafora del sacco pieno e del sacco vuoto ed ha offerto molti spunti di riflessione per capire che cos’è la missione.

«C’è una logica nel vangelo di oggi, che è molto semplice e che ci aiuta a capire che cos’è la missione. Se io avessi qui due sacchi, uno pieno e uno vuoto, qual è che posso riempire?». Quello vuoto”, hanno risposto i bambini. “Giusto, perché quello pieno, se ci metto qualcosa… si rompe».

Ha proseguito spiegando che il fariseo (sacco pieno) è l’uomo gonfio, pieno di sé, orgoglioso davanti a Dio; costituitosi giudice del prossimo, vive nell’illusione di essere a posto e nella presunzione di giudicare gli altri come i cattivi, gli operatori del male. Il pubblicano invece (sacco vuoto) è l’uomo umile, che si sente piccolo, peccatore, bisognoso di grazia e di misericordia. «La scoperta della propria piccolezza è il cuore della Missione!», ha affermato don Gianluca. Ha poi spiegato che vi sono due forme di missione: la missione “fuori”, verso le persone che abitano nei paesi lontani, e la missione qui a casa nostra, perché non dobbiamo dimenticare che noi dobbiamo essere missionari prima di tutto nelle nostre case.

Ha proseguito spiegando che lo stile missionario verso altri popoli è umile e pieno di rispetto: «La missione non è andare da queste persone e dire: poveretti, non sapete fare niente, non avete niente, vi insegniamo noi a fare tutto. Adesso arriviamo noi e vi facciamo diventare civili. No! La missione è condividere con le diverse popolazioni la cultura, gli usi e costumi. Missione è parlare a loro non di noi, di quello che facciamo noi, ma portare loro quello che abbiamo ricevuto, cioè il vangelo». Il parroco ha anche rievocato esperienze personali di missione in Ecuador, dove ha imparato a rispettare e apprezzare stili di vita diversi dai nostri. Ha inoltre spiegato che essere missionari nella nostra famiglia e nella nostra parrocchia è anzitutto non abbandonare la fede, il vangelo, i valori che tante persone del passato ci hanno trasmesso come un tesoro, con tanta convinzione. E ha concluso: «Essere missionari è anche avere coscienza delle cose grandi che abbiamo tra le mani, della grandezza della nostra fede. Essere missionari è, quindi, vivere bene il nostro essere cristiani sia nella realtà quotidiana, sia se partiamo per terre lontane».

Non ho parole per descrivere la gioia e l’emozione vissuta in questa Santa Messa, molto diversa rispetto a quelle tradizionali a cui nel nostro paese siamo abituati.

Don Gianluca e i due amici dell’Associazione hanno saputo coinvolgere ed emozionare anche i bambini e gli adulti, trasmettendo efficacemente la loro passione missionaria e aprendoci il cuore ad accogliere culture, tradizioni, religioni diverse.

A volte basta guardare chi ci sta vicino per capire che la missione non è solo partire…

                                                                                                                                                                                       Laura Morandini