Don Antonio Seghezzi

1989 Il vescovo di Bergamo  Mons. Giulio Oggioni, su richiesta dell’Azione Cattolica introduce “l’Inchiesta previa” e, successivamente , il 4 maggio 1991 apre il Processo Diocesano Causa di canonizzazione del Servo di Dio Don Antonio Seghezzi.

IL VESCOVO DI BERGAMO

La straordinarietà delle virtù del sacerdote di Premolo (Bg) e la sua esemplarità sono i motivi principali per cui, dopo aver esaminato la petizione della presidenza Diocesana di Azione Cattolica, con gioia ho introdotto questa causa.

Già nella sua vita e ancor di più,  la figura di don Antonio appare esemplare specialmente a me, ai carissimi presbiteri diocesani e a tutti gli assistenti di Azione Cattolica Italiana.

Don Antonio è stato in tutto e sempre obbediente soprattutto al vescovo, prima Mons. Marelli e poi Mons. Bernareggi . Già da diacono ventiduenne annotava nel diario: “Sacramenti e vita interiore nel silenzio e obbedire!!!”. (18 marzo 1928).  E’ un programma di vita in lui sempre presente che lo porta al dono completo di sé, obbediente fino al martirio.

Testimone autentico chiedeva con forza ai suoi amati giovani di diventare Santi e questi lo seguivano con entusiasmo, conquistati dalla sua vita. Così descriveva il suo ministero di assistente:«La più bella Azione cattolica  che io farò …sarà donarmi tutto, “le mie cose e la mia volontà” ed essere pronto a fare ciò che più si comanderà ora per ora» (7 luglio 1940).

L’ esemplarità di Don Seghezzi emerge in particolare dal suo essere  stato, come desiderava, «…totalmente e splendidamente prete! » La sua spiritualità è quella del presbitero  diocesano che si diffonde  come novità: è l’esempio di vita cristiana e sacerdotale da imitare.

Don Antonio ci chiama tutti al dovere di diventare santi nel quotidiano attraverso la valorizzazione dei mezzi che il Signore ci dona nella sua Chiesa nella logica del chicco di grano caduto nella terra che , «… se muore produce molto frutto» Ecco la sua consegna: «…Quando non stai bene, dormire! E poi sorridi ad ogni forma di vita e canta, e volere con Dio la tua santità a dispetto di ogni forza che ti contrarii» (5 novembre 1929).

 Mons. Giulio Oggioni

Bergamo, 31 marzo 1991, Pasqua del Signore