Madre Gesuina Seghezzi

Serva di Dio Madre Gesuina Seghezzi

 «Quando la SANTITÀ solca la via dell’UMILTÀ».

Madre Gesuina Seghezzi (1882-1963)

La via Ca d’ Lulì dove è nata madre Gesuina
La mamma, il fratello Daniele e la sorella Sofia
Casa natale di Madre Gesuina
La casa in Ceradello, frazione di Premolo in cui Domenica va ad abitare con la nonna dopo la morte del padre, vi rimane fino a 18 anni.

Domenica nasce a Premolo (Bergamo) il 18 febbraio 1882, da una famiglia di umili contadini con nove figli. Terminata la terza elementare, lavora nei campi e aiuta in famiglia, poi fa l’operaia nell’industria tessile De Angeli-Frua di Ponte Nossa. A 12 anni, il 2 febbraio 1894, per consiglio del parroco fa voto di castità e intraprende un deciso cammino di santità. A 17 anni è presidente delle Figlie di Maria, associazione cattolica femminile di alto valore formativo, che si va espandendo nelle parrocchie bergamasche alla fine dell’Ottocento. Nell’incontro con le Suore Orsoline a servizio della casa operaia dello stabilimento tessile, scopre la vocazione religiosa e nel 1903 entra come postulante nel noviziato di Gandino. Il 21 ottobre 1904, festa di S. Orsola, fa la vestizione religiosa prendendo il nome di suor Gesuina e il 21 marzo 1906 si consacra al Signore con la professione dei voti religiosi. È una suora alta e forte, silenziosa e laboriosa. Sembra sempre concentrata e attratta verso un centro interiore: Gesù, senso profondo della sua esistenza. Direttrice delle orfane di Gandino a 24 anni, rivela straordinarie capacità di relazione con le ragazze; con l’intuizione geniale dell’amore, cambia i sistemi educativi troppo rigidi dell’orfanotrofio, creando un clima di famiglia ricco di affetto. Nel 1912, dopo la professione perpetua, viene designata maestra delle novizie, compito che svolge per 15 anni. Tra le sue 200 “figlie”, affascinate dalla santità radicale e dalla maternità gioiosa di madre Gesuina, spicca suor Dositea Bottani, la sua prima biografa: «La santità di vita della madre maestra mi fu scuola ed edificazione ogni giorno, fino alla morte». Dal 1926 al 1963, madre Gesuina, è al servizio dell’istituto in vari ruoli, sempre accanto a madre Dositea: consigliera generale (1926-1933), vicaria (1933-1939; 1952-1963), superiora generale (1939-1952). Negli anni della dittatura fascista, nella tragedia della seconda guerra mondiale e nel periodo della ricostruzione postbellica, lo stile di presenza di madre Gesuina nel governo dell’istituto è contrassegnato da una grande capacità di leggere i segni dei tempi alla luce del magistero della Chiesa, fedele alla tradizione ma con creatività, senza lasciarsi intimorire dalle emergenze del presente o dall’ansia per il futuro. Incoraggia le comunità delle Orsoline ad impegnarsi con slancio nell’educazione delle nuove generazioni, nell’apostolato parrocchiale, nell’attenzione al mondo delle giovani perché siano aiutate a realizzare un dignitoso progetto di vita. Visitando le missionarie in Eritrea nel 1950 insieme al Vescovo cappuccino Giangrisostomo Marinoni, Vicario Apostolico, le invita ad osare spingersi dalla città ai villaggi più sperduti, per far conoscere Cristo ad un maggior numero di persone. Sempre, nelle sue esortazioni pubbliche e private, educa le sorelle a dare il primato alla vita nascosta con Cristo in Dio, perché divampi quel fuoco interiore che le spingerà a spendersi senza risparmio per i fratelli. “Puro amore, puro patire”: innamorata del Signore Crocifisso, vive i suoi ultimi anni testimoniando la fecondità dell’unione con Cristo che offre la vita per la salvezza del mondo. Le giovani suore e le educande della casa generalizia a Bergamo guardano a lei ormai anziana come un affascinante modello di realizzazione femminile, nella semplicità della vita quotidiana vissuta in un continuo atto d’amore. Madre Gesuina muore a Bergamo la sera del 30 marzo 1963. Molti fanno visita alla sua salma e la dichiarano subito santa. Sono numerose le grazie che i fedeli testimoniano di aver ricevuto per sua intercessione ed anche i miracoli, che la Chiesa esaminerà con prudenza in vista della beatificazione

1 Aprile 1963 la salma è tumulata nel cimitero di Gandino nella cappella della famiglia Rudelli.

9 agosto 1965 la  salma è trasferita nella restaurata cappella delle suore Orsoline nel cimitero di Gandino-

9 novembre 1991 la salma di Madre Gesuina viene trasportata a Bergamo, nella cappella delle beatitudini della Casa generalizia delle Orsoline.

27 aprile 1991 Il Vescovo di Bergamo, Mons. Giulio Oggioni, apre l’inchiesta diocesana per la causa di canonizzazione della serva di  Dio, insieme a quella di madre Dositea Bottani.

14 dicembre 1996 si conclude l’inchiesta diocesana per la causa della canonizzazione

7 luglio 1998 la Congregazione per la causa dei santi dichiara la validità dell’ inchiesta diocesana.

5 febbraio 1999 la Congregazione per la causa dei Santi assegna  il relatore per lo studio sul cammino di santità della serva di Dio.